La comunicazione del futuro si snoderà su 4 direttrici fondamentali: mondo social, aspetti visuali, social bot e ipermodernismo. L’indicazione viene dall’European Communication Monitor, un’indagine svolta ogni anno (giunta recentemente alla tredicesima edizione) interpellando 3000 professionisti del settore sparsi per i vari Paesi europei.
Social media sugli scudi
Per quasi il 40% dei comunicatori è priorità assoluta adeguarsi alle evoluzioni del web ed in particolare dei social media. Per il 91% di loro canali come Facebook o Twitter sono lo strumento principale per comunicare con i propri audience o gli stakeholder.
Condividere contenuti di qualità è un must per il 77% dei professionisti mentre l’utilizzo delle sponsorizzazioni social è ormai appannaggio dell’80% delle agenzie: indietro non si torna.
La personalizzazione e l’autenticità sono i key driver nell’ambito social
Ottimizzare la distribuzione dei contenuti è una sfida sempre più decisiva ma occorre prestare attenzione anche alla capacità di aumentare il potenziale della content creation.
Comunicazione visuale sempre più strategica
Per il 95% dei professionisti interpellati la comunicazione visuale assumerà un ruolo sempre più strategico.
In questo ambito i principali trend dell’immediato futuro (fonte: Depositphotos) saranno simboli di positività, il benessere, la natura (non solo nell’accezione green economy), l’empatia (e l’engagement, anche attraverso VR, AR o Mixed Reality), l’autenticità, l’estetica cinematografica, i video brevi (vedi TikTok), la sincronizzazione audiovisiva, la ludificazione e i temi stilosi-design…
Social bot e AI
Per il 42% degli intervistati gli algoritmi inizieranno presto a dispensare contenuti social interagendo direttamente con gli umani. Per il 77% di loro l’Intelligenza Artificiale sarà al centro della comunicazione futura, anche se esiste ancora un gap in termini di skill e governance.
Ipermodernità
Il 72% degli intervistati crede che stiamo vivendo una fase di profondo mutamento culturale in cui l’evoluzione tecnologica sarà sempre accelerata e occorrerà riflettere sui concetti di trust, cyber security e trasparenza. All’apparente corsa verso l’individualismo liquido di Bauman occorre opporre l’etica della (e nella) comunicazione.